Isabelle Salari
Nata nel 1998 a Perugia, ha iniziato a dipingere a soli 5 anni, partecipando già da allora a mostre ed eventi internazionali. Presentata dallo scrittore Alberto Bevilacqua, espone nelle sale dell’Hotel Art in Via Margutta a Roma. Viene notata dalla critica italiana e commentata da Vittorio Sgarbi e Achille Bonito Oliva. Nel 2011 partecipa al Festival International Arte Contemporanea ad Esfahan in Iran dove riceve un premio speciale da parte del Presidente della Repubblica dell’Iran. Nel 2016 vince la Biennale Internazionale d’arte Contemporanea di Benevento “Premio nuove generazioni”. Nel 2017 riceve il Premio Biennale di Roma ed il Premio Prestige di Roma nel 2020 e 2021. Nel 2022 espone presso ARTinGENIO MUSEUM in Pisa.
ACTION PAINTING
Isabelle Salari, considerata dalla critica un genio dell’Action Painting, inizia a dipingere all’età di cinque anni. Le sue opere sono esplosione di colore, energia, voglia di vivere. Lo scrittore Alberto Bevilacqua ritiene che i lampi delle sue visioni scaturiscano da una coscienza matura che si ispira allo spazio, al cosmo. Sembra che la scena drammatica della baby artista nel film di Sorrentino, “La grande bellezza” sia stata ispirata dall’action painting di Isabelle. Una nebbia sensuale che avvolge il reale, lo fa intravedere come miraggio, più rivelatrice e lucente di uno specchio. Visionaria dotata di anima corporale, dice Bevilacqua, esprime un astrattismo attraverso un “automatismo psichico” che la accomuna a grandi surrealisti come Max Ernst e Masson. Possiamo rivedervi il dripping di Pollock e la violenza pittorica di Emilio Vedova. Isabelle Salari osserva il mondo nelle sue indefinite piaghe interne e riesce a farci vedere l’invisibile. Come in una dimensione frattale, la sua pittura è ricerca ritmica nel seno dell’ignoto, alla ricerca dei suoni profondi della musica dell’anima.